Voluta da Sichelgaida stessa e Roberto il Guiscardo, la cattedrale di San Matteo fu costruita in tempi molto rapidi a partire dal 1080, poco dopo la conquista di Salerno da parte del dica normanno, sulle rovine di un’antica basilica paleocristiana. All’epoca era vescovo di Salerno il medico e poeta benedettino Alfano I.
La struttura della cattedrale fu ripresa in buona parte da quella della vicina Abbazia di Montecassino, come si può desumere dalla presenza della pianta longitudinale divisa in tre navate. Vi furono inseriti degli elementi di novità architettonica di influenza carolingia, come il transetto triabsidato. La cripta della Cattedrale custodiva, allora come oggi, le reliquie dell’evangelista Matteo, portate in città, secondo la tradizione da Gisulfo I verso l’anno 1000 d.C.
Si racconta che fino al 1830 circa, queste abbiano trasudato un liquido trasparente e inodore che veniva chiamato “manna di san Matteo“, che veniva raccolto dai fedeli all’esterno della cripta. Ad esso furono attribuiti poteri miracolosi.
Oltre alle spoglie dell’Evangelista, sono conservate in cattedrale anche le reliquie dei martiri salernitani: Fortunato, Caio, Ante e Felice, chee subirono il martirio all’epoca delle persecuzioni di Diocleziano (303-310 d.C).
Esternamente la Cattedrale presenta un ampio quadriportico, al centro del quale era una bellissima fontana in marmo egiziano, traslata in epoca borbonica nella villa comunale di Napoli. Per il portico furono riciclate le colonne del vicino foro romano, sormontate da archi a tutto sesto e da un loggiato a bifore, di ispirazione araba.
La magnificenza della cattedrale, assieme alle altre elargizioni fatte a favore di istituzioni monastiche da parte di Roberto il Guiscardo su consiglio della principessa, dovevano impressionare Papa Gregorio VII, che aveva emesso contro il duca un atto di scomunica dopo il suo rifiuto di difendere le terre della Chiesa in Abbruzzo, devastate dai normanni: effettivamente le dimostrazioni di devozione e rispetto del Guiscardo convinsero il Papa a riaccoglierlo nella Chiesa e ritirare l’atto di scomunica emesso nei suoi confronti.
Successivamente sarà proprio Gregorio VII a consacrare la Cattedrale nel 1084. La cerimonia di inaugurazione della Cattedrale di San Matteo è stata un’altra vittoria delle doti diplomatiche di Sichelgaita, che per l’occasione riunì i suoi sudditi per assicurare un’accoglienza onorifica e festosa al pontefice, che ne rimase positivamente impressionato.
Nel Duomo Sichelgaita e Roberto celebrarono gli eventi più significativi della loro signoria, e tanti salernitani e viandanti vi trovarono ristoro e si raccolsero in preghiera davanti le spoglie dell’Evangelista. Nel tempo la Cattedrale si è arricchita di affreschi, strutture architettoniche aggiuntive e decori; ha subìto diversi interventi di ristrutturazione e restauro successivi a causa dei terremoti susseguitisi nella zona.